Motivazioni e Responsabilità
La ragione più importante per pianificare il passaggio generazionale è la tutela delle persone care (coniuge, figli, genitori) attraverso l’indirizzamento del patrimonio dopo la morte, un gesto di responsabilità e amore. Anche il “non far nulla” è di per sé una forma di pianificazione.
Impatto sui Soci: la pianificazione può essere un obbligo verso i soci, specialmente in società di capitali con partecipazioni paritetiche (es. 50% ciascuno). La morte di un socio richiede di valutare se liquidare le quote agli eredi o farli subentrare. Per gestirne la complessità, si può considerare l’uso di una holding o di un trust con comparti anziché operare a livello di società operativa. L’obiettivo è prevenire che gli eredi del socio possano bloccare la società, rendendo la gestione reciproca del passaggio un interesse comune.
Vantaggi Fiscali e Riforma
Un’altra variabile fondamentale è quella fiscale. La Riforma dell’imposta di successione e donazione ha superato il coacervo successorio (D.Lgs. n. 139/2024, art. 1, lett. i), p.to 3) a partire dal 2025. Questa modifica offre un’interessante forma di pianificazione: se un genitore dona 1 milione di euro in vita e ne lascia un altro milione in eredità, il figlio beneficia di due franchigie separate (una per la donazione e una per la successione), ottimizzando il carico fiscale. Attualmente, la franchigia è applicata sulla quota eccedente, con un’imposta del 4% per donazioni/successioni tra genitore e figlio oltre i 2 milioni di euro (se la franchigia fosse 1 milione). Questo principio era peraltro già stato accolto dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 29/E/2023.
Strumenti per i Beni Specifici (Esempio Opere d’Arte)
Il regime fiscale dipende anche dal tipo di bene. Per le collezioni di opere d’arte, l’imposta di donazione è onerosa, basandosi sul valore di mercato (spesso elevato e incerto).
- Successione: L’articolo 9, comma 2, D.Lgs. n. 346/1990, prevede un regime di favore solo in caso di successione: l’imponibile può essere calcolato forfettariamente aggiungendo il 10% alla base imponibile della successione per tutte le opere che ornano l’abitazione. L’opera d’arte, quindi, è efficiente da trasferire tramite successione.
- Trust: La disposizione di opere d’arte in trust, dopo la Riforma, non sconta più l’imposta di successione/donazione nella fase dispositiva, ma solo quando i beni passeranno dal trustee al beneficiario (in un momento futuro).
- Società Semplice: Un’altra via è gestire le opere tramite una società semplice. Il conferimento sconta l’imposta di registro fissa di 200 euro, e il passaggio delle quote può beneficiare dell’esenzione (art. 3, comma 4-ter, D.Lgs. n. 346/1990).
L’esempio delle opere d’arte dimostra come lo strumento ottimale (successione, trust, società semplice) debba essere scelto in base alla tipologia del bene, alla composizione familiare e alle esigenze specifiche da perseguire.